Per il momento le indiscrezioni parlano delle seguenti modifiche:
- nullità dei licenziamenti discriminatori per tutti i lavoratori (per licenziamento discriminatorio si intende la risoluzione del rapporto di lavoro, quando esso sia dovuto all'attività e alle idee del dipendente espresse dentro o al di fuori dell'ambiente di lavoro, fonte Wikipedia);
- indennizzo da 15 a 27 mensilità per i licenziamenti che avvengono per motivi economici (o per ragioni oggettive);
- scelta tra l'indennizzo o il reintegro da parte dell'eventuale giudice in caso di licenziamento disciplinare o per motivo soggettivo.
La nuova norma che sostituirà il vecchio articolo 18 (secondo il quale: "Ferme restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell'articolo 2 della predetta legge o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo, ovvero ne dichiara la nullità a norma della legge stessa, ordina al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro", consultabile integralmente al seguente link) dovrebbe applicarsi a tutti i datori di lavoro e non solo a quelli che occupano più di 15 lavoratori nmella medesima unità produttiva e/o più di sessanta lavoratori in totale su più unità produttive.
La CGIL, come noto, si è opposta alla riforma, gli altri sindacati (perolpiù CISL e UIL) la condividono, mentre per il Governo Monti la questione è chiusa.
Inizia l'iter parlamentare: la Lega si oppone chiaramente al provvedimento, mentre probabilmente il PDL voterà a favore. Meno chiara è la posizione del PD che, evidentemente, teme (a giusta ragione) di perdere parecchi consensi in caso di modifica della norma.
Staremo a vedere cosa succederà, considerando che tutto è possibile nell'italietta schiava dei poteri forti.
Testo dell'Art. 18 a seguito della riforma Monti:
Testo dell'Art. 18 a seguito della riforma Monti: